Del padre e del figlio di Mauro Lamanna è una grande rivelazione.
Francesco Dinoi – Taxi Drivers
Nella periferia del profondo sud, terra di affascinanti contraddizioni, come può un adolescente ribelle, figlio dell’era dei social e degli smartphone, nascondere il pesante fardello di un dono che non ha chiesto e che cambierà il destino suo e della sua comunità?
“Del padre e del figlio” è la storia di un giovane santo di Calabria, un post-millennial come tanti che a prima vista sembrerebbe un violento, ma, come per Gesù con i mercanti del tempio, scopriremo che la sua violenza non è che un tentativo troppo umano di interpretare un messaggio divino di giustizia e di pace.
La sua storia personale, la madre morta troppo presto e un giovane padre tanto severo quanto amorevole, lo hanno reso un adolescente inquieto e introverso, eppure, come nelle storie di tanti santi, è proprio nel suo cuore si è posata la mano divina.
Il film è un percorso di crescita e consapevolezza dell’uomo e del santo, in cui il nostro protagonista, Peppe, lotta con sé stesso e con l’ambiente circostante per imparare a trasformare i moti distruttivi di violenza in esemplari azioni d’amore, e in questo breve e intenso viaggio, sarà la figura della mamma defunta a traghettare il nostro protagonista, dal disprezzo all’accettazione per sé stesso e per la sua condizione divina
In the suburbs of the Deep South, a land of fascinating contradictions, how can a rebellious teenager, a child of the age of social media and smartphones, hide the heavy burden of a gift he did not ask for that will change his and his community’s destiny?
“Of the Father and the Son” is the story of a young saint from Calabria, a post-millennial like so many who at first glance would appear to be violent, but, as with Jesus with the merchants in the temple, we will discover that his violence is but an all-too-human attempt to interpret a divine message of justice and peace.
His personal history, his mother who died too soon and a young father who was as strict as he was loving, made him a restless and introverted teenager, yet, as in the stories of so many saints, it is in his heart that the divine hand rested.
The film is a journey of growth and awareness of the man and the saint, in which our protagonist, Peppe, struggles with himself and his surroundings to learn how to transform destructive outbursts of violence into exemplary acts of love, and in this short and intense journey, it will be the figure of the deceased mother who will ferry our protagonist, from contempt to acceptance for himself and his divine condition